1495 San Gallo,15.6.1559 Augusta, riformato, di San Gallo (fino al 1553), dal 1533 anche di Augusta. Uomo d'affari sangallese, agente e banchiere per i Welser, famiglia del patriziato cittadino di Augusta.

Dell'infanzia e della gioventù di Hieronymus Sailer si sa poco; non sono noti nemmeno i genitori. Suo fratello Ulrich Sailer fu ucciso nel 1535 da autoctoni nel territorio concesso in pegno ai Welser noto come Klein-Venedig («Piccola Venezia», Venezuela). Gli altri fratelli Hans, Wibrat e Dorothea Sailer vissero a San Gallo. Hieronymus Sailer entrò sin da giovane al servizio della casa di commercio dei Welser ad Augusta, nella Germania meridionale. Questi ultimi lo inviarono probabilmente a Como per la sua formazione. Nel 1533 Sailer sposò Felicitas Welser, figlia del suo datore di lavoro Bartholomäus V Welser, che dirigeva la società commerciale di famiglia ad Augusta. La coppia ebbe almeno sei figli.
Dopo un soggiorno a Lisbona nel 1519, al più tardi dal 1524 Sailer lavorò per i Welser presso la corte reale in Spagna, dove realizzò cospicue transazioni nel settore delle rendite fondiarie e intrattenne una corrispondenza con Hernán Cortés in America (commercio marittimo). Nel 1525 il re di Spagna Carlo V, debitore dei Welser, lo insignì del titolo nobiliare. Insieme a Heinrich Ehinger di Costanza, fattore (Faktor) dei Welser, ossia direttore dotato di pieni poteri di una delle loro succursali (commercio), nel 1528 Sailer concluse per conto di questi ultimi contratti con Carlo V relativi alla colonizzazione di Klein-Venedig, alla deportazione di 4000 persone dall'Africa occidentale (schiavitù) e al trasporto di minatori tedeschi nei Caraibi. Nel 1530 i diritti concordati furono trasferiti alla società commerciale dei Welser (colonialismo). Dal 1535 Melchior Grübel, conoscente di Sailer, risulta essere coinvolto in questi affari nella Klein-Venedig. Nel 1546, a seguito della revoca della concessione da parte del re, Bartholomäus VI Welser, cognato di Sailer, pure attivo nella colonia, fu giustiziato per ordine del vicegovernatore Juan de Carvajal.
Grazie al matrimonio con Felicitas Welser, nel 1533 Sailer, che non lasciò mai l'Europa, divenne cittadino di Augusta e membro della Camera dei «signori» (Herrenstube) della città. Nel 1537 ad Augusta e forse in Spagna introdusse negli affari della casa di commercio suo nipote Michael Sailer, divenuto più tardi fattore dei Welser a Lione. Fino al 1539 Hieronymus Sailer esercitò la stessa funzione presso la corte spagnola, e in seguito nella metropoli commerciale di Anversa. Negli anni 1540 concluse transazioni finanziarie (credito) ad Anversa con gli Asburgo e a Lione con la corte francese; in quest'ultimo caso si avvalse della cittadinanza di San Gallo, che gli consentiva di beneficiare della neutralità politica e dei privilegi commerciali accordati ai Confederati dalla Francia. Il rinnovo del diritto di cittadinanza sangallese nel 1543 fu oggetto di controversie, ma Sailer poté contare per tutta la vita sull'intercessione politica di una figura di spicco quale l'amico Joachim Vadiano. Nella seconda metà degli anni 1540 Sailer soggiornò, oltre che ad Anversa e a Lione, anche ad Augusta, Memmingen, Lindau e San Gallo. I rapporti d'affari con il re di Francia divennero problematici sul piano politico in un periodo in cui Francesco I e Carlo V erano in guerra fra loro. Attorno al 1550 le autorità imperiali portarono Sailer in tribunale per violazione delle leggi sull'usura e sui monopoli. A causa delle sue rischiose operazioni finanziarie suo suocero lo escluse nel 1553 da qualsiasi possibilità di esercitare un potere sull'eredità di sua moglie e la città di San Gallo lo privò lo stesso anno della cittadinanza. Accanto alla sua casa nella Grottenau ad Augusta, dal 1549 fu proprietario, fuori città, della signoria di Pfersee, dove probabilmente trascorse l'ultima parte della sua vita.