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InesMengis-Imhasly

12.1.1941 Visp, 30.1.2004 Visp, cattolica, di Lax, Fiesch e Fieschertal, dopo il matrimonio di Lalden e Gampel. Esponente del movimento femminista vallesano e pubblicista. 

Ritratti fotografici di Ines Mengis-Imhasly realizzati da Robert Hofer. A sinistra: durante una visita alla cattedrale di Strasburgo, 24 aprile 1999; a destra: nello studio fotografico a Sion, 16 marzo 1999 (Archivio privato Robert Hofer).
Ritratti fotografici di Ines Mengis-Imhasly realizzati da Robert Hofer. A sinistra: durante una visita alla cattedrale di Strasburgo, 24 aprile 1999; a destra: nello studio fotografico a Sion, 16 marzo 1999 (Archivio privato Robert Hofer).

Ines Imhasly era la secondogenita di Peter Imhasly e di Marie Luise (detta Maria) nata Russi. Il padre era attivo come insegnante a Visp durante l'inverno e come controllore e capotreno presso la Ferrovia del Furka-Oberalp a Hospental durante l'estate; per oltre 20 anni la famiglia fece da pendolare tra Hospental e Visp. La madre, casalinga e in estate capostazione a Hospental, influenzò la famiglia quale donna indipendente e interessata alla politica. Tra i due fratelli e le due sorelle si annoverano lo scrittore Pierre Imhasly e la politica Rita Ruppen-Imhasly. Dopo le scuole dell'obbligo, Ines Imhasly conseguì la patente di insegnante di scuola elementare presso la scuola magistrale femminile di Briga (1960). A 21 anni sposò Ignaz Nino Mengis, avvocato e notaio di Visp, figura nota nel canton Vallese in quanto consigliere comunale e Granconsigliere del Partito popolare democratico (PPD). 

Madre di tre figlie e un figlio e casalinga a Visp dal 1963, Ines Mengis si impegnò inoltre presto nell'educazione degli adulti e in varie istituzioni sociali e culturali della regione, tra cui nei comitati direttivi dell'organizzazione per l'aiuto all'infanzia dell'alto Vallese (Oberwalliser Kinderhilfswerk, OKHW), dell'associazione Valaisans du monde e, come prima donna, dell'associazione dei sentieri escursionistici del Vallese, Valrando. Per tutta la vita si batté per le persone politicamente e socialmente svantaggiate, attribuendo particolare importanza alle questioni di genere. Nota militante per i diritti delle donne (movimento femminista), nel 1983 diventò membra della nuova commissione cantonale per lo studio della situazione di diritto e di fatto della donna. Con le loro analisi e pubblicazioni sulla situazione delle donne in Vallese (tra cui Schule und Mädchenbildung, 1986, o Frau und Politik im Wallis, 1988), lei e le sue compagne lottarono tenacemente per una società giusta e gettarono le basi per la creazione di un ufficio per le pari opportunità vallesano. Dopo la fondazione di quest'ultimo nel 1993, Mengis continuò a sostenerne il lavoro quale membra della Commissione cantonale per le questioni di uguaglianza fra uomo e donna (parità di genere).

A più di 50 anni, studiò giornalismo e scienze della comunicazione all'Università di Friburgo, intensificando progressivamente la sua attività giornalistica nella stampa e nella radio. Nel 1996 si diplomò con un lavoro sul Walliser Bote e il movimento femminista. Dopo gli studi, lavorò, tra l'altro, come insegnante alla scuola di arti e mestieri a Visp (formazione professionale). Come collaboratrice indipendente del Walliser Bote e della rivista turistica Treize Etoiles, scrisse numerosi articoli su temi culturali e di politica sociale, il cui ampio spettro rifletteva sia il suo vasto impegno sia il suo pensiero liberale. Realizzò anche contributi per la radio locale Rottu Oberwallis (RRO), svolse un periodo di pratica presso lo studio bernese della radio della Svizzera tedesca DRS e si impegnò nella Berner Stiftung für Radio und Fernsehen. Nell'albero genealogico della madre, si imbatté in Anna-Maria Christen, madre nubile nella valle di Orsera, condannata a morte nel 1812 a Visp per presunto infanticidio. Affascinata dalla sua storia, seguì le tracce della lontana parente e, con la pubblicazione Gully-Marie. Die Geschichte einer «Kindsmörderin» (2005), lasciò un'eredità politica e letteraria (letteratura tedesca). Ines Mengis-Imhasly morì a 63 anni in seguito a una grave malattia.

Riferimenti bibliografici

  • Studienkommission zur Abklärung der Stellung der Frau im Wallis: Schule und Mädchenbildung, 1986.
  • Kantonale Kommission zum Studium der rechtlichen und tatsächlichen Lage der Frau: Frau und Politik im Wallis, 1988.
  • Mengis-Imhasly, Ines: Walliser Bote und Frauenbewegung, lavoro di diploma, Università di Friburgo, 1996.
  • Mengis-Imhasly, Ines: Gully-Marie. Die Geschichte einer «Kindsmörderin», 2005.
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Scheda informativa
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Ines Imhasly (nome alla nascita)
Ines Mengis (nome da coniugata)
Inès Mengis-Imhasly
Appartenenza familiare
Dati biografici ∗︎ 12.1.1941 ✝︎ 30.1.2004

Suggerimento di citazione

Barbara Guntern: "Mengis-Imhasly, Ines", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 07.01.2025(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/062218/2025-01-07/, consultato il 24.01.2025.