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Louis duBussy

1714/1715 ca. in Piemonte, ​dopo il 1750 presumibilmente a New York, valdese, medico e farmacista a Paramaribo.

Plan Ideal du Chemin d'Orange dans la province de Nassau et principauté de Surinama au Royaume de Guyana et des postes des Rivieres de para Courpine et Tarvaricourou. Carta della colonizzazione del Suriname, contemporanea a Louis du Bussy, realizzata dal tenente colonnello Bermond, 1752 (Nationaal Archief, L'Aia, 4.VEL-2089C).
Plan Ideal du Chemin d'Orange dans la province de Nassau et principauté de Surinama au Royaume de Guyana et des postes des Rivieres de para Courpine et Tarvaricourou. Carta della colonizzazione del Suriname, contemporanea a Louis du Bussy, realizzata dal tenente colonnello Bermond, 1752 (Nationaal Archief, L'Aia, 4.VEL-2089C). […]

Le origini e la gioventù di Louis du Bussy sono in gran parte sconosciute; dal suo matrimonio con Jeanne Esther Faigaux nacquero due figli (1743 e 1744). Dalla Svizzera, nel 1746 giunse come medico a Paramaribo, a spese della Sociëteit van Suriname, un'impresa commerciale finanziata dalla Compagnia olandese delle Indie occidentali, dalla città di Amsterdam e da privati, che nel novembre dell'anno successivo lo incaricò di organizzare, in qualità di imprenditore, l'emigrazione di dieci famiglie svizzere verso il Suriname per 2300 fiorini (colonialismo). La società, sotto il governatore Jan Jacob Mauricius, riprese quindi per l’ultima volta i tentativi, avviati dalla fine del XVII secolo, di attirare ugonotti e valdesi (rifiugiati per fede) da regioni tedesche e svizzere al fine di insediarli in villaggi di confine come protezione dagli attacchi di schiave e schiavi fuggiaschi. Alla fine del 1747, su incarico della società e del Consiglio di Amsterdam, du Bussy si recò a Basilea per reclutare dieci gruppi, composti da un totale di 93 persone (47 adulti, 12 adolescenti e 34 bambini). Nove di questi gruppi provenivano dalla regione di Basilea, uno dall'Argovia bernese e dalla contea di Baden. Le persone emigrate avrebbero ricevuto terreni, bestiame, viveri e, per un periodo limitato, donne e uomini ridotti in schiavitù per la bonifica delle terre di confine da colonizzare nella regione di Para (Suriname).

Poco dopo il loro arrivo sorsero delle difficoltà, non da ultimo a causa di intensi conflitti all'interno del gruppo dirigente coloniale. Quando le colone e i coloni svizzeri si lamentarono per il mancato rispetto dell'accordo, le loro misere condizioni di vita e le violenze commesse da du Bussy, alcuni di loro furono arrestati e il loro portavoce, Heinrich Degen di Münchenstein, imprigionato. Evidentemente du Bussy aveva anche suscitato l'ira di diversi proprietari di piantagioni e del predicatore francese du Voisin. Nel 1749 fu processato per il suo comportamento violento e per il figlio illegittimo avuto da Esther Bertschi di Läufelfingen, figlia di coloni che lavorava come domestica nella sua casa. Fu bandito dalla colonia e lasciò Paramaribo nel 1750. Nel 1751 a Paramaribo giunsero notizie che fosse naufragato al largo della costa del New England, avesse perso una gamba e ora fosse costretto a mendicare a New York. In seguito du Bussy scompare dalle fonti. Dopo che l'insediamento di confine svizzero a Para era già stato oggetto di razzie in passato, nel novembre del 1753 venne nuovamente saccheggiato da schiave e schiavi fuggiaschi. Un mese dopo le mogli di due coloni malati, che erano stati costretti a trasferirsi lungo il sentiero per Rama creato per proteggere il confine, chiesero aiuto al governatore, poiché la terra sterile non riusciva a sostenerli. Questa è l'ultima menzione delle colone e dei coloni svizzeri. Le scarse informazioni sulla vita di quest'ultimi e di Louis du Bussy provengono dai verbali del Consiglio e dagli atti processuali del tribunale del Suriname, dai rapporti del governatore, dai registri parrocchiali di Bienne e dai documenti di emigrazione conservati nell'Archivio di Stato di Basilea Città.

Riferimenti bibliografici

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Suggerimento di citazione

Susanna Burghartz: "Bussy, Louis du", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 28.04.2025(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/062227/2025-04-28/, consultato il 24.05.2025.