Come colmare una lacuna

19.12.2018
L’esempio della storia della tecnica illustra come la redazione del DSS collabora con ricercatrici e ricercatori allo sviluppo del dizionario.

Il DSS vuole completare e ampliare il corpus lessicografico esistente, aggiornandolo rispetto agli sviluppi della ricerca e agli avvenimenti più recenti. Il passaggio a dizionario online ci libera dalle costrizioni legate all’edizione a stampa. Non sarà più l’alfabeto a dettare il ritmo di produzione; saranno invece la ricerca e i relativi risultati a stimolare e orientare i lavori della redazione. La storia della tecnica offre, qui di seguito, un esempio concreto della collaborazione che la redazione del DSS intende intrattenere anche in futuro con ricercatrici e ricercatori nell’ambito di progetti che contribuiranno allo sviluppo costante del dizionario.

La storia della tecnica sulla lista dei desideri

Il DSS fa parte dell’infrastruttura di ricerca della Svizzera e in quanto tale nel 2015 si è rivolto a numerose istituzioni di ricerca per avere un parere sulla sua nuova concezione di dizionario digitale. Alla consultazione ha partecipato anche David Gugerli, professore di storia della tecnica al Politecnico federale di Zurigo (ETHZ), che nella sua presa di posizione ha evidenziato come il tema della storia della tecnica non fosse sufficientemente considerato né nell’edizione a stampa né nelle riflessioni sul nuovo DSS. Questa lacuna appariva peraltro particolarmente vistosa per il dizionario storico di un Paese come la Svizzera, la cui economia negli ultimi due secoli è stata fortemente influenzata dalle evoluzioni tecniche a livello di produzione, consumo e infrastruttura.

La storia della tecnica come nuovo sottocampo tematico

Particolare della lista trilingue dei lemmi relativi alla storia della tecnica.
Particolare della lista trilingue dei lemmi relativi alla storia della tecnica. […]

Il settore del DSS incaricato delle voci tematiche ha raccolto questo stimolo. Nell’ambito dell’indicizzazione del corpus lessicografico, tra le 3000 voci tematiche esistenti ne ha individuate ca. 250 che trattano aspetti di storia della tecnica e le ha attribuite al campo dell’economia nel quadro del sistema di classificazione delle voci del DSS. Le ha poi suddivise in due nuovi sottocampi, dedicati rispettivamente alla storia della tecnica prima e dopo il 1800. Per quest’ultimo periodo è stata stilata una lista con 150 proposte di nuovi lemmi, tra cui concetti teorici fondamentali quali "Path-dependence", "Ripercussioni tecnologiche", "Macrosistema tecnico" o "Standardizzazione", e invenzioni concrete come la "Scala mobile" o la "Cerniera lampo". Altre proposte si ricollegano strettamente alle voci già esistenti, completando l’offerta del DSS in un ambito specifico. Sarà il caso, ad esempio, della futura voce "Macchine utensili", che si affiancherà agli articoli già disponibili sulle "Macchine agricole" e gli "Elettrodomestici". La progettazione dei due nuovi sottocampi non è quindi partita da zero, ma ha tenuto conto dei contenuti esistenti e della struttura del corpus lessicografico, ciò che ha in parte condizionato anche la lemmatizzazione.

Poiché il DSS stesso non è un istituto di ricerca, esso si avvale della collaborazione di ricercatrici e ricercatori per valutare il suo orientamento concettuale e lo sviluppo di nuovi contenuti. Nel caso specifico il DSS si è rivolto a David Gugerli, ingaggiato come esperto per la storia della tecnica. Insieme alle sue colleghe Gisela Hürlimann e Daniela Zetti, egli ha esaminato le proposte formulate dal DSS per i nuovi sottocampi della storia della tecnica. Il team dell’ETHZ ha scartato lemmi, ne ha suggeriti altri e raccomandato diverse persone come potenziali autrici e autori di nuove voci.

L’imbarazzo della scelta

Una collaboratrice del laboratorio di ricerca della IBM a Rüschlikon nel canton Zurigo lavora con un microscopio a effetto tunnel. Fotografia, 31.7.2008 (KEYSTONE / Alessandro Della Bella, immagine 55075855). L’immagine figura nella voce Innovazioni.
Una collaboratrice del laboratorio di ricerca della IBM a Rüschlikon nel canton Zurigo lavora con un microscopio a effetto tunnel. Fotografia, 31.7.2008 (KEYSTONE / Alessandro Della Bella, immagine 55075855). L’immagine figura nella voce Innovazioni.

È risultato subito chiaro che non sarebbe stato possibile realizzare in un colpo solo tutte le voci proposte. Si imponeva quindi una selezione. Per rafforzare la presenza della storia della tecnica nel DSS, Pierre-Yves Donzé, professore di storia economica all’Università di Osaka e specialista di storia industriale, ha scritto le voci Innovazioni e Trasferimento di tecnologie e di conoscenze. Se la scelta della prima si è ispirata alle considerazioni sulle specificità svizzere nell’ambito dell’innovazione formulate nel volume Wirtschaftsgeschichte der Schweiz im 20. Jahrhundert (2012), opera di riferimento sulla storia economica della Svizzera, la seconda si rifà invece al numero tematico Technologietransfer della rivista Traverse (2010/3). "Innovazioni" descrive la cultura e la spinta innovativa della Svizzera e delle sue imprese, mentre l’articolo "Trasferimento di tecnologie e di conoscenze" affronta le relazioni transnazionali, una dimensione cui in futuro il DSS intende dedicare maggiore attenzione. Entrambi i testi completano in vario modo informazioni presenti in voci esistenti, come ad esempio "Industria orologiera", "Industria chimica" o "Politecnici federali". A queste nuove voci si aggiunge quella sugli Incidenti tecnici, consacrata ai rischi connessi alla tecnologia e firmata da Patrick Kupper, professore di storia economica e sociale all’Università di Innsbruck. All’interno del gruppo di nuovi articoli occupa però una posizione privilegiata il tema della digitalizzazione, problematica di grande attualità anche nell’ambito della ricerca scientifica, che richiama peraltro l’entrata definitiva del DSS nell’era digitale.

Quali saranno le prossime mosse?

A medio termine, la storia della tecnica verrà sviluppata in maniera sistematica. Per una trentina delle 150 proposte di nuovi lemmi esistono già le prime disposizioni, ma la realizzazione di tutte le voci richiederà ancora molto tempo, dato che il DSS, con le risorse di cui dispone, intende affrontare anche altri temi. D’altro canto, per molti aspetti della storia della tecnica, come nel caso dell’ingegneria biomedica, mancano per ora studi scientifici solidi, ciò che complica la ricerca di autrici e autori esperti del campo. Il DSS si augura perciò di poter collaborare con ricercatrici e ricercatori che si consacreranno in futuro a queste tematiche.