Il DSS affronta la storia dell'umanità a partire dalle sue prime manifestazioni sull'attuale territorio della Svizzera. Per farlo si appoggia sia sull'archeologia, sia sulle scienze storiche. In futuro il DSS intende dare più risalto a temi riguardanti i tempi più remoti. Il progetto che presentiamo qui apre la via con 26 nuove voci.
Ricorrendo ai metodi più avanzati delle scienze naturali, le archeologhe e gli archeologi sviluppano e affinano costantemente la valorizzazione e l'analisi delle loro fonti. La ricerca sulle stazioni palafitticole e l'archeologia subacquea svizzere, rinomate a livello internazionale, sono un esempio di questa evoluzione. I risultati di tali studi sono confluiti negli articoli del presente progetto.
Al ritmo dei cambiamenti climatici
Sulle rive dei laghi e delle paludi attorno all'arco alpino tra il 4500 e l'800 a.C. si è diffuso un tipo particolare di insediamento, modulato da periodi di siccità relativa, alternati a episodi più freddi. Vestigia dei primi agricoltori-allevatori d'Europa, queste stazioni palafitticole sono particolarmente numerose sul territorio svizzero, dove il primo sito fu scoperto nel 1854. Questo campo d'indagine archeologica non è solo all'origine delle collezioni preistoriche allestite in molti musei in Svizzera e all'estero a partire dal XIX secolo, ma fornisce anche informazioni importanti per la storia ambientale e climatica.
Reperti di straordinaria rilevanza archeologica

Chiamati anche palafitte, stazioni o villaggi lacustri, questi siti si distinguono dagli abitati contemporanei posti più nell'entroterra per l'eccezionale stato di conservazione delle tracce organiche nei sedimenti lacustri o paludosi (oggetti in legno, tessili o lavori d'intreccio). Questi reperti costituiscono una fonte eccezionale di dati per comprendere la vita quotidiana e le conoscenze tecniche delle popolazioni dell'epoca. Nel 2011 l'Unesco ne ha riconosciuta l'importanza, iscrivendo 111 di queste stazioni nella lista del patrimonio mondiale dell'umanità. La metà di questi villaggi si trova in Svizzera, a cui si aggiungono quasi 400 altri siti, detti "associati".
Il progetto del DSS: una visione d'insieme e una serie di siti
L'obiettivo del progetto dedicato alle palafitte è di offrire alle e agli utenti un ampio ventaglio di conoscenze sull'argomento che rispecchiano gli ultimi risultati della ricerca. La voce tematica sulle stazioni palafitticole rappresenta una sintesi rinnovata e ampliata dell'articolo pubblicato qualche anno fa nella versione a stampa del DSS. A questo quadro d'insieme si affianca una serie di articoli su specifici siti archeologici, che illustra sia le loro peculiarità sia gli aspetti che li accomunano. Un valore aggiunto di queste voci seriali è che presentano in un'unica pagina web una moltitudine d'informazioni, disperse in numerose pubblicazioni, spesso specialistiche.
Riferendoci alla lista delle stazioni iscritte nel patrimonio mondiale, abbiamo selezionato, partendo da ovest, i 24 siti attorno al Lemano, al lago di Neuchâtel (dove sono particolarmente concentrati) e ai laghi di Morat e di Seedorf. In previsione di completare la serie con le stazioni ubicate nella Svizzera tedesca – l'esistenza di siti palafitticoli in Ticino per ora non è chiaramente accertata –, abbiamo ritenuto anche un importante sito nel canton Berna, situato sulle sponde del lago di Bienne.
L'apporto delle immagini

Nella scelta degli elementi multimediali abbiamo voluto da un lato rappresentare gli aspetti singolari delle varie stazioni, consentendo nello stesso tempo una percezione globale del fenomeno. Grazie a intensi scambi con gli autori, l'apparato iconografico comprende varie tipologie di media: fotografie antiche e recenti (oggetti, siti, paesaggi, persone), disegni e schizzi (oggetti, ricostruzioni), carte antiche e infografiche.
In stretta collaborazione con degli specialisti
Il progetto ha potuto essere realizzato grazie alla collaborazione di quattro specialisti, che hanno accettato di parteciparvi con entusiasmo:
L'archeologo e studioso di Preistoria Pierre Corboud, esperto di palafitte, ha assunto il ruolo di consulente scientifico e ha coordinato la selezione dei documenti iconografici, in accordo con il team del DSS responsabile del progetto. Ha inoltre firmato 16 delle nuove voci, tra cui l'articolo di sintesi sulle stazioni palafitticole.
Marc-Antoine Kaeser, direttore del Laténium, parco e museo di archeologia di Neuchâtel Hauterive, ha riletto, in qualità di esperto, una buona metà delle voci, apportando numerose precisazioni e fornendo spunti per approfondimenti.
Sonia Wüthrich, archeologa cantonale di Neuchâtel, ha redatto le voci sui cinque siti neocastellani.
Michel Mauvilly, caposettore, epoche pre- e protostoriche del servizio archeologico del canton Friburgo, è l'autore degli articoli sui cinque siti friburghesi.
Le nuove voci