L'uscita di nuovi studi e ricerche sulla provenienza delle oltre 200 opere della Fondazione Collezione E.G. Bührle, passate come prestito permanente al Kunsthaus di Zurigo, ha spinto il DSS ad aggiornare diverse voci legate alla figura controversa di Emil Georg Bührle.
Di origini tedesche, l'industriale giunse in Svizzera nel 1924 per riorganizzare la Schweizerische Werkzeugmaschinenfabrik Oerlikon, più tardi Oerlikon-Bührle, che trasformò in fabbrica di armamenti e a cui aggiunse le imprese Contraves e Pilatus Flugzeugwerke. Con l'azienda, esportatrice a livello mondiale e specializzata nella produzione di cannoni di difesa contraerea, durante la seconda guerra mondiale e la Guerra fredda Bührle conseguì un’enorme ricchezza. Parallelamente allestì una prestigiosa collezione di pittura, comprendente oltre 600 opere, avviata durante le spoliazioni naziste. Quando Emil Georg Bührle morì nel 1956, alla testa della holding gli succedette il figlio Dieter Bührle, condannato nel 1970 per forniture illegali di armi in Africa. La direzione del gruppo fu rilevata nel 1990 dalla figlia, Hortense Anda-Bührle, che prese le redini delle organizzazioni culturali e sviluppò il museo privato della fondazione, le cui opere furono poi trasferite al Kunsthaus nell'ottobre 2021.